Informazioni generali - Epatiti

Si parla di epatite quando il fegato è infiammato.  
Esistono numerose forme di epatite, classificate in due grandi gruppi:
  • epatiti infettive
  • epatiti non infettive

Nel primo gruppo sono incluse le forme di epatite causate da infezioni virali.
Le più conosciute vengono indicate con le prime cinque lettere dell'alfabeto:  l'epatite A (HAV), la B (HBV), la C (HCV), la D ( HDV) e la E (HEV).
Oltre a questi virus, le epatiti infettive possono essere causate anche da altri virus. E' il caso, ad esempio, del citomegalovirus (CMV), del virus di Epstein-Barr (EBV, responsabile della mononucleosi), del virus della varicella e dell'herpes zoster (VZV) e del virus dell'herpes simplex (HSV). Queste forme di epatite sono comunque abbastanza rare e colpiscono per lo più soggetti immunodepressi, quindi con un sistema immunitario indebolito.
Nel secondo gruppo si annoverano diverse epatiti dovute a diverse cause: l'epatite da assunzione di sostanze tossiche, da malattie autoimmuni e da alterazioni del metabolismo. 

In Italia e nei paesi industrializzati la causa più frequente di epatite cronica è sicuramente rappresentata dall'abuso dell'alcol e da cattive abitudini di vita, quali eccessi alimentari, sedentarietà e sovrappeso, capaci di provocare la cosiddetta steatosi epatica (fegato grasso) che può evolvere verso gravi epatopatie croniche.
Nei Paesi in via di sviluppo prevalgono invece le forme infettive, che sono comunque comuni anche in Italia e negli altri Paesi industrializzati. 

Epatiti Epatiti

  EPATITE A EPATITE B EPATITE C EPATITE D EPATITE E
Trasmissione
(via contagio)
ORALE - FECALE
ingestione di acqua e alimenti contaminati da materiale  fecale di persone infette o contatti stretti con malati
ATTRAVERSO LA CUTE
O LE MUCOSE

Passaggio attraverso di esse di sangue infetto; rapporti sessuali non protetti; dalla madre contagiata alla/al neonata/o
ATTRAVERSO LA CUTE 
 O LE MUCOSE
Stesse modalità dell'epatite B
ATTRAVERSO LA CUTE 
 O LE MUCOSE

Stesse modalità dell'epatite B, ma possibile solo se già affetti da questa (coinfezione o superinfezione)
ORALE - FECALE
Stesse modalità dell'epatite A
Periodo di incubazione
(tempo che passa tra l'infezione e l'esordio della malattia)
15 - 50 giorni
(media 28-30)
1 - 6 mesi
(media 60-90)

50 giorni - 6 mesi
(6-9 settimane)

1 - 6 mesi 15 - 50 giorni
Epatite acuta


(nel 50 - 70% delle infezioni contratte in età adulta) 

rara
(5 - 10% dei casi)


Per evitare di ammalare di epatite virale è fondamentale la prevenzione che possiamo distinguere in vaccinale e comportamentale.

Vaccinazione Epatiti

La vaccinazione, oltre che al rispetto di determinate norme igieniche e comportamentali su descritte, è il presidio medico più efficace per ridurre al minimo o azzerare il rischio di contrarre la malattia. Esistono al momento solo due vaccini quello anti epatite A e quello anti epatite B. 

Epatite virale A Il vaccino antiepatite-A offre una protezione duratura (decenni) e si dimostra particolarmente efficace, tanto da coprire quasi il 100% dei vaccinati. 
Il vaccino, iniettato per via intramuscolare, solitamente nella regione deltoidea, necessita di un richiamo a distanza di 6 o 12 mesi. Gli effetti collaterali sono scarsi e per lo più locali: dolore nel sito di iniezione, raramente cefalea, malessere, nausea ed inappetenza.
La vaccinazione è indicata per tossicodipendenti, omosessuali , viaggiatori che si recano in regioni a rischio, pazienti affetti da epatiti croniche virali e soggetti portatori di malattie croniche del fegato o che richiedono trasfusioni (emofilici).
Da notare, infine, che le persone guarite da una precedente infezione da epatite A, hanno nel loro sangue un corredo di anticorpi che le proteggerà dalla malattia per il resto della vita. E' bene ricordare, però, che il vaccino antiepatite-A, così come  l'immunità acquisita dopo aver superato la malattia, non può nulla contro le altre forme di epatite.
Epatite virale B Ormai da molti anni è disponibile un vaccino in grado di prevenirla efficacemente a qualsiasi età (protezione nel 90-95% dei casi e lunga durata della protezione). Gli effetti collaterali del vaccino anti-epatite B sono generalmente lievi e per lo più limitati alla comparsa di stanchezza fisica, mal di testa, nausea, dolore o gonfiore al sito di iniezione.
In Italia, nel Maggio 1991 fu emessa una legge per cui tutti i nuovi nati dovevano, per obbligo, ricevere il vaccino anti-epatite B contemporaneamente alla somministrazione di vaccini contro difterite, tetano e poliomielite. La legge imponeva di somministrare obbligatoria del vaccino anti-epatite B anche ai dodicenni in vista del prossimo inizio dell'attività sessuale; come previsto dalla legge, la vaccinazione obbligatoria degli adolescenti è terminata nel 2003, in quanto a partire da quell'anno i dodicenni appartengono ad un classe di nascita già vaccinata nel primo anno di vita. Oggi tale tipo di vaccinazione è ricompresa tra quelle obbligatorie ed è praticata secondo quanto previsto dal calendario vaccinale in uso nel nostro paese. 

Prevenzione comportamentale - Epatiti

Tenendo presente che l'epatite E è molto rara nei paesi industrializzati e si trasmette allo stesso modo della epatite A e che l'epatite D si verifica in presenza di epatite B (confezione o superinfezione), è bene che ognuno rispetti alcune regole  fondamentali di igiene personale e comportamentale  per ridurre il rischio di ammalare.
Per quanto riguarda le epatiti a trasmissione oro-fecale (A e E) occorre rispettare alcune semplici regole, come il fatto di risciacquare abbondantemente la verdura e la frutta, che va sbucciata prima del consumo. Molto importante, inoltre, consumare carne e pesce (in modo particolare i molluschi) soltanto dopo una generosa cottura. 

Un altro importante veicolo di infezione delle epatiti A e E è l'acqua.
Attenzione, perciò, quando si utilizza acqua proveniente da pozzi o sorgenti che non sono compresi nel sistema di approvvigionamento idrico pubblico e pertanto non sono controllati. Tale acqua, se proprio non se ne  può farne a meno, deve essere bollita per almeno 5-10 minuti prima dell'utilizzo. La bollitura dell'acqua per uso potabile, anche se prelevata dal rubinetto, va  praticata a scopo precauzionale, da parte di coloro che si recano in paesi ad alto rischio (paesi in via di sviluppo) e dove l'epatite è endemica. 

La prevenzione individuale di tali epatiti si completa con le comuni norme di igiene personale, come l'accurato e frequente lavaggio delle mani, in particolar modo dopo essere stati alla toilette e prima di manipolare gli alimenti.

Per quanto riguarda le epatiti che si contraggono per il passaggio di sangue infetto attraverso la cute o le mucose (epatiti B e C) 
In particolare il contagio avviene:

  • Rapporti sessuali
    Bastano piccole lesioni, anche non visibili ad occhio nudo, di cute o mucose, per permettere l'entrata del virus nell'organismo. 
    L'epatite B e C possono essere quindi contratte attraverso rapporti sessuali non protetti e tramite qualsiasi via che porti all'ingresso di sangue, saliva, sperma o secrezioni salivari infette nell'organismo, anche in minima quantità.
     
  • Utilizzo comune di materiale che può causare piccole ferite: spazzolini da denti, lamette, forbicine ed in modo particolare aghi o siringhe contaminate. Infine si può contrarre l'infezione attraverso l'utilizzo di strumenti contaminati usati per i tatuaggi o per il "body piercing". 
     
  • Passaggio diretto in gravidanza dalla madre infetta al nascituro.

Da quanto su descritto bisogna evitare la promiscuità sessuale, i rapporti sessuali non protetti, l'utilizzo di droghe tramite iniezione, praticata con siringhe ed aghi già utilizzate da altri, la manipolazione non protetta di sangue infetto  e la condivisione di rasoi, forbicine, spazzolini da denti, pettini e altri oggetti che possono produrre lesioni anche minime; comunicare, nel caso si fosse infetti, la propria condizione a familiari, partner ed agli operatori sanitari che possono entrare in contatto con il proprio sangue. Tale comunicazione è più che doverosa da parte delle donne in gravidanza, anche se prima del parto è regola far praticare alle gravide specifici test per escludere la presenza nel loro sangue di questi virus,  per mettere in atto tutte le misure di profilassi previste in questi casi. 

Infine non dimenticarsi mai di lavarsi frequentemente le mani così come sopra descritto.